Ulpiano

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(LA)

«Nam ut eleganter Celsus definit, ius est ars boni et aequi»

(IT)

«Infatti, secondo la corretta definizione di Celso, il diritto è l'arte (tecnica) del buono e del giusto»

(Domizio Ulpiano in D. 1, 1, 1 pr)

Statua novecentesca di Ulpiano nel Palazzo di Giustizia di Bruxelles

Gneo Domizio Annio Ulpiano (in latino Gnaeus Domitius Annius Ulpianus; Tiro, 170 circa – Roma, 228), conosciuto semplicemente come Ulpiano,[1] è stato un politico e giurista romano, considerato uno dei maggiori esponenti della dottrina giuridica romana.

Biografia

De edendo, manoscritto, XIII secolo. Londra, British Library, Royal MS, Royal MS 10 B IV

Primi anni

Nato a Tiro, nell'allora provincia romana della Siria, attorno al 170[2], Ulpiano fu fra gli esponenti più importanti della giurisprudenza romana del suo tempo: formulò e sistemò molte norme del diritto amministrativo, diritto civile romano dell'epoca, che rimangono tutt'oggi a fondamento del diritto moderno e materia di studio nelle facoltà di giurisprudenza. Teorizzò la distinzione tra Ius naturale, Ius gentium, e Ius civile.

Carriera politica

Tra il 203 e il 211 fu assessore assieme a Giulio Paolo durante la prefettura di Emilio Papiniano. Fu mentore dell'imperatore Alessandro Severo, con il quale intrattenne una relazione stretta. Capo del consiglio di reggenza dell'imperatore Severo, Ulpiano rimediò alle nefandezze giuridiche e finanziarie imposte dal precedente imperatore Eliogabalo, dando di nuovo autorità al Senato. Il Senato, grato, ricambiò la sua difesa conferendogli dapprima la prefettura dell'annona e poi la prefettura del pretorio. Ulpiano instaurò fra i pretoriani un clima di rigidità e di austerità, cosa che causò malcontento, sfociato infine nella congiura di palazzo guidata da Marco Aurelio Epagato, ex liberto di Caracalla, e quindi nella sua uccisione.

Importanza giuridica post-mortem

Ulpiano è uno dei cinque giuristi che hanno avuto più considerazione nel periodo imperiale. Inoltre, le sue opere furono ampiamente impiegate nella redazione del Digesto di Giustiniano.

Opere

Manoscritti

  • De edendo, XIII secolo, London, British Library, Harley MS, Harley MS 3834.
    • De edendo, XIII secolo, Évreux, Médiathèque, Fonds manuscrits, ms. 19.
    • De edendo, XIII secolo, London, British Library, Royal MS, Royal MS 10 B IV, ff. 1-9v.

Onorificenze

Note

  1. ^ Danilo Ceccarelli Morolli, A brief outline of roman law, Gangemi Editore, 2012, p. 63.
  2. ^ Tony Honoré, Ulpian: pioneer of human rights, Oxford University Press, 2002, p. 14.

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Collegamenti esterni

  • Ulpiano Domìzio, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ulpian, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • (LA) Opere di Ulpiano, su digilibLT, Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Ulpiano, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • Collectio librorum iuris anteiustiniani in usum scholarum ediderunt Paulus Krueger, Theodorus Mommsen, Guilelmus Studemund, vol. II, Berolini, apud Weidmannos, 1878, pp. 5-38
  • Da "The Roman Law Library" by Y. Lassard & A. Kopter:
    • Domitii Ulpiani disputationum fragmenta
    • Ulpiani fragmenta ad edictum
    • Ulpiani fragmentum ad Sabinum
    • Ulpiani institutionum (Boethius)
    • Ulpiani institutionum fragmenta Vindobonensia
    • Tituli ex corpore Ulpiani
    • Scholia sinaitica ad Ulpianos libros ad Sabinum
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