Sopwith Cuckoo

Sopwith Cuckoo
Descrizione
Tipoaerosilurante
Equipaggio1
CostruttoreBandiera del Regno Unito Sopwith Aviation
Data primo vologiugno 1917
Data entrata in serviziosettembre 1918
Data ritiro dal servizio1923
Utilizzatore principaleBandiera del Regno Unito RAF
Esemplari232
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,68 m (28 ft 6 in)
Apertura alare14,25 m (46 ft 9 in)
Altezza3,25 m (10 ft 8 in)
Superficie alare52,58 m² (566 ft²)
Peso a vuoto997 kg (2 199 lb)
Peso carico1 761 kg (3 883 lb)
Propulsione
Motoreun Sunbeam Arab
Potenza200 hp (149 kW)
Prestazioni
Velocità max171 km/h (105,5 mph, 92 kt)
Velocità di salitaa 1 980 m (6 500 ft) in 9 min 10 s
Autonomia539 km (335 mi, 291 nmi)
Tangenza3 688 m (12 100 ft)
Siluriun Mk.IX da 18 in
Notedati relativi alla versione Mk. I

i dati sono estratti da British Naval Aircraft Since 1912[1]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Il Sopwith Cuckoo era un velivolo biplano prodotto verso la fine della prima guerra mondiale dalla Sopwith Aviation Company, la stessa ditta che produceva i più conosciuti Camel e Pup. Venne utilizzato dal Royal Naval Air Service (RNAS) e successivamente dalla Royal Air Force. Si rivelò un buon aeroplano ma la sua carriera fu relativamente breve.

Storia del progetto

Il primo volo fu effettuato nel giugno del 1917 e il primo Cuckoo fu consegnato nel settembre del 1918. Il velivolo aveva il ruolo principale di aerosilurante. Dovendo operare dalle navi era stato espressamente progettato per avere le ali ripiegabili. Il carico offensivo era costituito da un singolo siluro da 457 mm che veniva caricato sotto la fusoliera. Il motore era un Sunbeam Arab che erogava 200 hp (149 kW). La velocità massima era di 160 km/h (100 mph). Il raggio d'azione era di 640 km (400 miglia)

Il Cuckoo arrivò troppo tardi per partecipare al conflitto anche se doveva essere utilizzato in un'azione, l'attacco in porto alla flotta tedesca, che si sarebbe dovuta svolgere nell'ottobre del 1918. Per questa azione i Cuckoo sarebbero decollati dalla nuova portaerei HMS Argus. Il piano era stato concepito dal comandante della Grand Fleet, ammiraglio David Beatty, ma venne rifiutato e la conclusione della guerra pose fine alle possibilità di impiego del velivolo.

Inizialmente il velivolo era stato ordinato in 300 esemplari ma la conclusione della guerra portò a un drastico ridimensionamento degli ordini. Alla fine furono solo 140 i Cuckoo prodotti e di questi solo 100 entrarono effettivamente in servizio. Questi aerei operarono con la RAF con gli Sq. 185 e 186, che dal 1920 venne ridesignato Sq. 210, che li mantenne fino alla loro radiazione avvenuta il primo aprile 1923.

Versioni

Cuckoo Mk. I
principale versione prodotta in serie, equipaggiata con un motore Sunbeam Arab da 200 hp (149 kW).
Cuckoo Mk. II
conversione dall'Mk. I equipaggiata con un motore Wolseley Viper da 200 hp (149 kW).
Cuckoo Mk. III
prototipo equipaggiato con un motore Rolls-Royce Falcon III da 275 hp (205 kW).
Sopwith B.1
prototipo, versione bombardiere monoposto equipaggiata con un motore Hispano-Suiza 8 da 200 hp (149 kW), realizzato in due esemplari.

Utilizzatori

Bandiera del Giappone Giappone
operò con sei Cuckoo Mk. II.
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
  • Royal Naval Air Service
  • Royal Air Force
    • No. 185 Squadron RAF - operò con il Cuckoo dall'ottobre 1918 fino al suo scioglimento avvenuto l'anno successivo.
    • No. 186 Squadron RAF - operò con il Cuckoo dal tardo 1918. Venne ridisegnato No. 210 Squadron nel 1920.
    • No. 210 Squadron RAF - istituito nel 1920 dal No. 186 Squadron, continuò ad operare con i Cuckoo fino al 1º aprile 1923 quando fu sciolto.

Note

  1. ^ Thetford 1978, p. 319.

Bibliografia

  • (EN) J.M. Bruce, Sopwith B.1 & T.1 Cuckoo, Windsock Datafile, vol. 90, Albatros Productions Limited, 2001, ISBN 1-902207-41-6.
  • (EN) Mick Davis, Sopwith Aircraft, Ramsbury, Marlborough, Wiltshire, Crowood Press, 1999, ISBN 1-86126-217-5.
  • (EN) R.D. Layman, Naval Aviation In The First World War: Its Impact And Influence, London, Caxton, 2002, ISBN 1-84067-314-1.
  • (EN) Bruce Robertson, Sopwith – The Man and His Aircraft, London, Harleyford, 1970, ISBN 0-900435-15-1.
  • (EN) Owen Thetford, British Naval Aircraft since 1912, 4th Edition, London, Putnam, 1978, ISBN 0-370-30021-1.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sopwith Cuckoo

Collegamenti esterni

  • (EN) Maksim Starostin, Sopwith Cuckoo, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 28 ottobre 2013.
  • (RU) Sopwith Cuckoo / T.1, su Their Flying Machines, http://flyingmachines.ru/, 22 settembre 2011. URL consultato il 28 ottobre 2013.
  • (RU) T.1 (B.1) Cuckoo, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 28 ottobre 2013.
  • (EN) Pagina dedicata al Cuckoo del sito dell'Aviazione canadese, su rcaf.com.
Controllo di autoritàLCCN (EN) sh2011005910 · J9U (ENHE) 987007577162605171
  Portale Aviazione
  Portale Guerra
  Portale Marina