Pagliara dei Marsi

Pagliara dei Marsi
frazione
Pagliara dei Marsi – Veduta
Pagliara dei Marsi – Veduta
Pagliara alle pendici del monte Girifalco
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
ComuneCastellafiume
Territorio
Coordinate42°00′18″N 13°19′17.1″E42°00′18″N, 13°19′17.1″E (Pagliara dei Marsi)
Altitudine1 055 m s.l.m.
Abitanti45[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale67050
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitantipagliaresi (localmente pagliaricci)
PatronoMadonna della Neve
Giorno festivo17-18 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pagliara dei Marsi
Pagliara dei Marsi
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Pagliara dei Marsi è l'unica frazione del comune di Castellafiume (AQ), in Abruzzo.

Geografia fisica

«Nella valle di Nerfa trovasi Pagliara, piccolo e rustico borgo,
sito in luogo protetto fra gli scoscendimenti dell'alto monte di Girifalco.»

(Muzio Febonio[2])

Il paese è situato alle pendici del monte Girifalco (o Gerifalco) sul versante orientale della valle di Nerfa, località di passaggio tra la valle Roveto e i centri turistici di Cappadocia e Tagliacozzo. Situato a un'altitudine di 1 055 m s.l.m., è dominato dai resti del castello medievale.

Pagliara dista circa due chilometri dal capoluogo comunale[3].

Storia

Ruderi del castello di Girifalco
Chiesa del Santissimo Salvatore

Il piccolo centro, denominato nel Medioevo "Palearia" (nome trascritto anche come "Pleare", "Palearis" o "Paleara"), è sorto con ogni probabilità nell'XI secolo intorno al castello-recinto. La chiesa del Santissimo Salvatore è riportata nella bolla di Papa Clemente III con il nome di "Sancti Salvatoris in Parifalco"[4], mentre in alcune trascrizioni appare come "Sancti Salvatoris in Cirifalco"[5].

Il paese di Pagliara nel 1173 dipese dal barone Roberto di Cortinella, con ogni probabilità signore di Corcumello, e venne costruito intorno al castello più antico denominato Girifalco, dal nome dell'omonimo monte. Abbandonata la fortezza, il villaggio originario costituito di poche abitazioni venne trasferito poco più in basso, in un luogo riparato che ospitava ricoveri e stalle. Il posto scelto per edificare il nucleo urbano si rivelò un punto ideale, tanto che si sviluppò nei decenni successivi[6][7].

Nel Basso Medioevo Pagliara ha seguito le vicende della contea di Albe risultando inclusa tra i feudi del ducato di Tagliacozzo, controllato dagli Orsini fino agli ultimi anni del XV secolo e successivamente dai Colonna.

Il terremoto della Marsica del 1915 colpì gravemente anche Pagliara dei Marsi causando danni al patrimonio architettonico e alcune vittime, mentre furono 14 i giovani del paese che persero la vita durante la prima guerra mondiale[8]. Il 1900 è stato caratterizzato dal fenomeno dell'emigrazione con il paese che dai 351 abitanti del 1910 è passato a poche decine di residenti nel XXI secolo[9][10].

Monumenti e luoghi d'interesse

La piazza centrale del paese

Architetture religiose

  • Chiesa del Santissimo Salvatore, l'organo a 19 canne fu costruito nel 1873 da Tommaso Vayola[11].
  • Chiesa della Madonna della Neve (detta anche "chiesa di Santa Maria dell'Oriente")
  • Cappella della Cona, situata sul passo che collega il monte Girifalco al monte Aurunzo; è intitolata alla Madonna della Neve[12][13].

Architetture militari

Castello di Girifalco
Citato per la prima volta nel Catalogus baronum con il nome di castellum di Girofalcum appare successivamente in documenti di Federico II di Svevia del 1231 e di Carlo I d'Angiò del 1271. Nel XV secolo viene citato con il nome di Castellum Palearie tra i possedimenti marsicani delle famiglie Orsini e Colonna. La struttura originaria, risalente all'XI secolo, era composta dalle torre quadrata circondata da una piccola recinzione rettangolare, mentre nel XIII secolo venne edificata la fortezza vera e propria con l'innalzamento della torre trapezoidale e di quella poligonale e con la realizzazione della cisterna, dei cortili, dei camminamenti e delle opere di muratura. Incluso nel ducato di Tagliacozzo tra i possedimenti dei Colonna appare per l'ultima volta in documenti storici nel 1516[14]. I ruderi ancora visibili sono collocati sul valico dell'omonimo monte che sovrasta il paese contemporaneo a 1 268 m s.l.m.[15]

Aree naturali

Monte Aurunzo
Sito di interesse comunitario insieme al confinante monte Arezzo[16], raggiunge un'altitudine di 1455 m s.l.m.
Monte Girifalco
La montagna che sovrasta il paese raggiunge una quota di 1 268 m s.l.m. La fauna è caratterizzata dalla presenza di piante tipiche dell'appennino centrale come betulla, biancospino, nocchia e in alcune aree del pino. Tra le erbe sono presenti acetosella, altea, assenzio, belladonna, camomilla, cardo santo, cicuta, elleboro, genziana, genzianella, malva, nardo, tarassaco e timo. Diverse le specie faunistiche che popolano l'area montuosa: civetta, donnola, faina, lepre, merlo, pica, scioattolo, talpa, tasso, upupa, volpe[17].

Società

Tradizioni e folclore

Il 17 e 18 agosto si svolgono annualmente le feste patronali della Madonna della Neve[19].

Infrastrutture e trasporti

Strade

La Strada provinciale 23 della valle di Nerfa, inaugurata nel 1880, attraversa il territorio di Castellafiume e Pagliara collegando Tagliacozzo a Capistrello[20].

Sport

L'escursionismo e l'arrampicata sono le attività sportive più praticate nel territorio ricco di falesie montane della valle di Nerfa.

Note

  1. ^ Frazione di Pagliara, su portaleabruzzo.com, Il Portale d'Abruzzo. URL consultato il 25 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2016).
  2. ^ Febonio, 1678, lib. III, p. 125.
  3. ^ Pagliara di Castellafiume, su italia.indettaglio.it, Italia in Dettaglio. URL consultato il 26 settembre 2020.
  4. ^ Di Pietro, 1869, pp. 311-320.
  5. ^ Chiesa di S. Salvatore di Pagliara, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 25 settembre 2016.
  6. ^ Di Marzio, 1970.
  7. ^ AA.VV., 2000.
  8. ^ Di Marzio, 1991, p. 42.
  9. ^ Di Marzio, 1991, p. 41.
  10. ^ Pagliara, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 16 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2018).
  11. ^ Organo della chiesa del SS. Salvatore, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 25 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  12. ^ Grossi, 2002, p. 127.
  13. ^ Restaurata la "Cona" di Pagliara dei Marsi, la piccola edicola mariana sul Monte Girifalco, su marsicalive.it, Marsica Live. URL consultato il 25 settembre 2016.
  14. ^ Grossi, 1994, pp. 18-22/43-54.
  15. ^ Grossi, 2002, pp. 125-128.
  16. ^ Il Comune di Capistrello riscopre un'area pic nic ai piedi del monte Girifalco, su marsicalive.it, Marsica Live. URL consultato il 25 settembre 2016.
  17. ^ Di Marzio, 1991, pp. 25-26.
  18. ^ Capistrello: escursione sul monte Arezzo immersi nella natura, su abruzzoweb.it, Abruzzo Web, 25 settembre 2012. URL consultato il 20 marzo 2019.
  19. ^ Feste, fiere e sagre, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 25 settembre 2016.
  20. ^ Di Marzio, 1991, p. 10.

Bibliografia

  • AA.VV., Pagliara dei Marsi (dai primordi al Medioevo; dalle origini ai tempi attuali), a cura di Ezio Del Grosso, Avezzano, 2000.
  • Ezio Del Grosso, Pagliara dei Marsi: inaugurazione dei lavori di restauro dell'organo e del tempio, Pagliara dei Marsi, 1984, SBN IT\ICCU\PBE\0039303.
  • Dario Di Marzio, Pagliara dei Marsi: storia, tradizioni popolari, Roma, Laziografik, 1970, SBN IT\ICCU\SBL\0617818.
  • Dario Di Marzio, Alle Pagliara..., Pagliara dei Marsi, Pro Loco, 1991, SBN IT\ICCU\BVE\0602675.
  • Andrea Di Pietro, Agglomerazioni delle popolazioni attuali della diocesi dei Marsi, Avezzano, Tipografia marsicana, 1869, SBN IT\ICCU\SBL\0110716.
  • Muzio Febonio, Historiae Marsorum (libri tres), Napoli, Michaelem Monachum, 1678, SBN IT\ICCU\SBLE\003381.
  • Giuseppe Grossi, Corcumello dall'antichita al medioevo, Corcumello, Associazione Girifalco, 1994, SBN IT\ICCU\AQ1\0018180.
  • Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, SBN IT\ICCU\RMS\1890083.

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • Sito istituzionale, su comune.castellafiume.aq.it. URL consultato il 16 settembre 2022.
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