Mannaia
![Ampliare le prospettive!](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c5/Local-important.svg/40px-Local-important.svg.png)
Mannaia | |
---|---|
![]() | |
Descrizione | |
Tipo di lama | piatta, larga |
voci di armi bianche presenti su Wikipedia |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d0/Chopper%2C_meat_axe.jpg/220px-Chopper%2C_meat_axe.jpg)
La mannaia (in origine detta manuaria dal tardo latino manuarius, derivato di manus) è una grossa scure il cui lungo manico, come suggerisce il nome, va impugnato a due mani. Si caratterizza tendenzialmente per la lama larga e piatta.
Uso
Anticamente fu impiegata anche come arma da combattimento. In seguito divenne lo strumento di cui si serviva il boia per decapitare il condannato.
Nell'Italia settentrionale (Emilia, Lombardia, Piemonte, Liguria) è impiegata anche nel settore agricolo; in tal caso è un tipo di accetta dalla lama ampia, chiamata manaresso (manera in lingua veneta, maràs in lingua emiliana, marazza in lingua ligure, marraccio nell'Italia centrale), usata per squadrare i tronchi e per spaccare legna. Nel linguaggio corrente lo stesso nome è usato per il mannarino (o mannarese), un attrezzo dalla lama larga, utilizzato nei macelli per tagliare in quarti le bestie da lavorare.
Simile, ma molto più allungata, è la beidana, introdotta nelle valli valdesi del Piemonte tra il XIII secolo e il XVI secolo. Essa è lunga 50–60 cm, con lama stretta in prossimità dell'impugnatura, ma larga in punta e con un foro con il codolo ripieghevole per servire da guardamano. La beidana assolve pure la funzione di arma[1].
Note
- ^ Vedasi La beidabna valdese
Voci correlate
Altri progetti
Altri progetti
- Wikizionario
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «mannaia»
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/12/Weapon-stub_colored.png/25px-Weapon-stub_colored.png)