Eva Schloss
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e7/Eva_Schloss_5.jpg/220px-Eva_Schloss_5.jpg)
Eva Schloss, nata Geiringer, MBE[1] (Vienna, 11 maggio 1929), è una ex deportata e scrittrice ebrea austriaca, figliastra di Otto Frank e, di conseguenza, sorella acquisita di Margot e Anna Frank[1].
Biografia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/be/Elfriede_Geiringer_en_Eva_Schloss_%281989%29.jpg/220px-Elfriede_Geiringer_en_Eva_Schloss_%281989%29.jpg)
Poco dopo l'Anschluss nel 1938, la famiglia Geiringer, di origine ebraica, tentò di sfuggire alla persecuzione nazista trasferendosi dapprima in Belgio e quindi nei Paesi Bassi. Nel maggio del 1944 i componenti della famiglia, a causa di una delazione, vennero catturati dalla Gestapo e portati nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Suo padre e suo fratello non sopravvissero alla prigionia mentre lei e sua madre furono liberate dall'Armata rossa il 27 gennaio 1945. Ritornate ad Amsterdam Eva riprese la scuola e studiò storia dell'arte all'università di Amsterdam. Nel novembre del 1953 sua madre Elfriede Geiringer (nata Markovits) (1905–1998) sposò Otto Frank, il padre di Anna e Margot Frank, che erano entrambe morte a Bergen-Belsen nel 1945.
Da anni Eva Schloss è molto attiva come testimone vivente dell'Olocausto, tenendo conferenze e raccontando la sua esperienza soprattutto all'interno delle scuole [2] Per questo suo lavoro, la Northumbria University in Inghilterra le ha conferito un dottorato honoris causa nel 2001[3]
Eva Schloss è cofondatrice dell'Anne Frank Trust UK. Il drammaturgo James Still descrisse l'esperienza di persecuzione e prigionia di Eva Schloss nel testo And Then They Came for Me.
Schloss ha avuto tre figlie e vive attualmente a Londra con suo marito Zvi.[4]
Opere
- Sopravvissuta ad Auschwitz. La vera e drammatica storia della sorella di Anne Frank, Newton Compton, 2015.
- After Auschwitz: A Story of Heartbreak and Survival by the Stepsister of Anne Frank, Hodder & Stoughton, 2014.
- The Promise, Penguin Books Ltd, 2006.
- Eva's Story, William B Eerdmans Publishing Co, 1999.
Note
- ^ a b Eva Schloss, figlia adottiva di Otto Frank, riceve l'onorificenza di membro dell'Ordine dell'Impero Britannico, su sito dell'Anne Frank Foundation, 3 gennaio 2013.
- ^ Eva Schloss, su annefrank.org.uk, Anne Frank Trust UK (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2011).
- ^ "Sopravvissuta ad Auschwitz riceve dottorato", BBC, 24 luglio 2001.
- ^ "I've been haunted by Anne Frank's memory for so long ", The Guardian, 6 aprile 2013.
Altri progetti
Altri progetti
- Wikiquote
- Wikimedia Commons
Wikiquote contiene citazioni di o su Eva Schloss
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eva Schloss
Collegamenti esterni
- Eva Schloss website, evaschloss.com
- Anne Sebba: "The story of Eva Schloss, Anne Frank's stepsister", The Times
- Candice Krieger: "Eva Schloss is using her experience of Auschwitz and the Nazis to fight knife crime", The Jewish Chronicle, 28 agosto 2008.
- Ori Golan: "Anne Frank: A Stepsister's Story", The Jewish Journal of Greater Los Angeles
- "Remembering Anne Frank", cnn.com;
Controllo di autorità | VIAF (EN) 103147970 · ISNI (EN) 0000 0001 1080 0552 · LCCN (EN) n88278168 · GND (DE) 119016990 · BNE (ES) XX5461903 (data) · BNF (FR) cb145321348 (data) · J9U (EN, HE) 987007309414305171 · NDL (EN, JA) 00474578 |
---|
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/67/Crystal_Clear_app_Login_Manager.svg/25px-Crystal_Clear_app_Login_Manager.svg.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8f/Judaism_Symbol.png/24px-Judaism_Symbol.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a5/Nuvola_apps_bookcase.svg/25px-Nuvola_apps_bookcase.svg.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/40/Reichsadler_Deutsches_Reich_%281935%E2%80%931945%29.svg/25px-Reichsadler_Deutsches_Reich_%281935%E2%80%931945%29.svg.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/65/Heinkel_He_111_during_the_Battle_of_Britain_2.jpg/25px-Heinkel_He_111_during_the_Battle_of_Britain_2.jpg)