Al-Hurr ibn Abd al-Rahman al-Thaqafi

Al-Hurr ibn Abd al-Rahman al-Thaqafi

Wali di al-Andalus
Durata mandato716 –
719
Capo di StatoCaliffato omayyade:
Sulayman ibn Abd al-Malik
Omar II ibn 'Abd al-'Aziz
PredecessoreAyyūb ibn Ḥabīb al-Lakhmī
Successoreal-Samḥ b. Mālik al-Khawlānī

Al-Ḥurr ibn ʿAbd al-Raḥmān al-Thaqafī (in arabo الحر بن عبد الرحمن الثقفي?; ... – 719) detto Alaor dalle cronache ispaniche[1], fu Wali omayyade di al-Andalus dal 716 al 719.

Origine

Il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia, riporta che era figlio di Abd al-Raḥmān al-Ṯaqafī, di cui non si conoscono gli ascendenti, ma che, sempre secondo il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia, potrebbe discendere dai Qaysiti[1].

La penisola iberica, nel 716, nel primo anno del governo di Al-Hurr ibn Abd al-Rahman al-Thaqafi

Biografia

Dopo l'omicidio di Abd al-Aziz ibn Musa, terzo wali di al-Andalus il cugino Ayyūb ibn Ḥabīb al-Lakhmī fu designato wālī di al-Andalus dai giustizieri del cugino, inviati da Damasco, che a Kairouan, capitale di Ifriqiya, non incontrarono il Wali e quindi non poterono fare approvare la nomina, che non fu nemmeno confermata dal califfo di Damasco, Sulayman ibn Abd al-Malik[2], che non aveva alcuna simpatia per i famigliari di Mūsā b. Nuṣayr[3].
Secondo la Histoire de la conquête de l'Espagne par les Musulmans furono i Berberi, che trovandosi senza Wali avevano eletto il nipote di Musa[4].

Al-Hurr ibn Abd al-Rahman al-Thaqafi fu nominato nel 716 wālī) di al-Andalus dal wālī d'Ifrīqiya, Muḥammad ibn Yazīd al-Qurashí, nominato nel 715 in sostituzione di Mūsā b. Nuṣayr[5]; la Histoire de la conquête de l'Espagne par les Musulmans conferma la nomina chiamando il wālī d'Ifrīqiya, Abd-Allah ibn Yazīd[4], mentre la Ajbar Machmuâ: crónica anónima lo chiama Obaid-Allah e precisa che Al-Hurr avrebbe dovuto indagare sulla morte del precedente wali, Abd al-Aziz ibn Musa[6].

Appena giunto in al-Andalus, con un seguito di 400 notabili di Ifrīqiya, secondo la Histoire de l'Afrique et de l'Espagne, spostò la sede emirale di al-Andalus da Siviglia a Cordova[7], che rimase capitale sino a che il califfo omayyade, Hishām III, fu deposto, nel 1031.

Nella primavera del 717 iniziò la campagna annuale ( ṣayfa ), marciando sulla parte orientale della provincia Tarragonese, dove riuscì a sottomettere alcuni governatori visigoti che colà resistevano dopo la disfatta di re Rodrigo.
Risalì l'Ebro, sottomettendo diverse città, tra cui Pamplona; secondo EL FIN DE LOS VISIGODOS, Al-Hurr completò la conquista della penisola iberica[8].

Nel 718 tornò a marciare contro i Visigoti della Tarragonese obbligando i governatori visigoti, leali al loro re Ardo, a ritirarsi ed a rifugiarsi in Settimania o nel regno dei Franchi (dagli arabi chiamati Ifranj, mentre i Goti erano conosciuti come Isbāniyyūn).
Sembra che questi ultimi sottoscrivessero un importante documento che trasferiva al dominio del regno dei Franchi la regione a sud dei Pirenei (quella che diverrà la Catalogna).
Comunque, nel 717, le guarnigioni visigote che si erano ritirate in Barcellona, furono sconfitte davanti alle porte della città, dalle truppe musulmane[9]. Successivamente sia Gerona che Empúries, dove gli ebrei erano in numero rilevante, si arresero ai Mori[9] e ai loro alleati, obbligando i cristiani ad abbandonare le città. Entro lo stesso anno tutta la nobiltà gota fu obbligata a ritirarsi, attraversando i Pirenei, in Settimania, fissarono la capitale di ciò che era rimasto del regno a Narbona[10], dove si riorganizzarono, per tentare la riconquista della penisola iberica.

Al-Hurr ibn Abd al-Rahman al-Thaqafi fu il primo Wali di al-Andalus ad attraversare i Pirenei, come sostiene lo storico C.H. Becker[11].
Secondo La dinámica política Al-Hurr ibn Abd al-Rahman al-Thaqafi, tra il 717 ed il 719, conquistò gran parte della Settimania, tra cui Nimes e Carcassonne[12].

Secondo una leggenda, nel 718 Pelagio avrebbe guidato una prima rivolta per vendicare la violenza fatta dal governatore Munuza a sua sorella, Ormesinda, come narra la Cronaca di Alfonso III[13].

Nella primavera del 719 al-Ḥurr, che si era contraddistinto per una politica assai dura verso i suoi sudditi, fu sostituito dal nuovo wālī, al-Samḥ b. Mālik al-Khawlānī, arrivato da Damasco, dopo aver ricevuto la nomina dal nuovo wali di Ifriqiya, Ismail ibn Abd Allah ibn Abi al-Muhajir[4], approvata dal califfo omayyade ʿUmar ibn ʿAbd al-ʿAzīz (717-720); anzi secondo Spagna musulmana e Portogallo al-Samh era stato designato direttamente dal califfo Omar II, nel 718[14].

Non si conosce l'anno esatto della morte di al-Ḥurr; secondo EL FIN DE LOS VISIGODOS, Al-Hurr fu assassinato in quello stesso 719[15].

Note

  1. ^ a b (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Al-Hurr b. Abd Al-Rahmán Al-Taqafí
  2. ^ (EN) #ES Ibn Abd-el-Hakem's History of the Conquest of Spain, pag. 28
  3. ^ (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Ayyub b. Habib Al-Lajmi
  4. ^ a b c (FR) #ES Histoire de la conquête de l'Espagne par les Musulmans, pag. 13
  5. ^ (EN) #ES Ibn Abd-el-Hakem's History of the Conquest of Spain, pagg. 28 e 29
  6. ^ (ES) #ES Ajbar Machmuâ: crónica anónima, pag. 33
  7. ^ (FR) #ES Histoire de l'Afrique et de l'Espagne, pag. 34
  8. ^ (ES) #ES EL FIN DE LOS VISIGODOS, anno 716
  9. ^ a b (ES) #ES La dinámica política, pagg. 283 e 284
  10. ^ (ES) #ES Historialia Ardón, último rey Visigodo
  11. ^ C.H. Becker, "L'espansione dei saraceni in Africa e in Europa", in "Storia del mondo medievale", vol. II, 1999, pag. 78
  12. ^ (ES) #ES La dinámica política, pag. 284
  13. ^ (LA) #ES Cronaca di Alfonso III, pagg 18 e 19
  14. ^ (EN) #ES Spagna musulmana e Portogallo, pag 20
  15. ^ (ES) #ES EL FIN DE LOS VISIGODOS, anno 719

Bibliografia

Fonti primarie

  • (FR) Histoire de la conquête de l'Espagne par les Musulmans
  • (FR) #ES Histoire de l'Afrique et de l'Espagne
  • (ES) Ajbar Machmuâ: crónica anónima
  • (EN) #ES Ibn Abd-el-Hakem's History of the Conquest of Spain
  • (EN) muslim spain and portugal

Letteratura storiografica

  • C.H. Becker, L'espansione dei saraceni in Africa e in Europa, in Storia del mondo medievale, vol. II, Garzanti, 1999, pp. 70–96.
  • (ES) #ES EL FIN DE LOS VISIGODOS
  • (ES) La dinámica política
  • (LA) #ES Cronica Alfonso III.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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Ayyūb b. Ḥabīb al-Lakhmī 716719 al-Samḥ b. Mālik al-Khawlānī
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