Acecainide

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Acecainide
Struttura chimica dell'acecainide
Struttura chimica dell'acecainide
Nome IUPAC
4-acetamido-N-[2-(dietilamino)etil]benzamide
Abbreviazioni
NAPA
Nomi alternativi
N-acetilprocainammide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H23N3O2
Massa molecolare (u)277.36 g/mol
Numero CAS32795-44-1
Numero EINECS622-754-5
PubChem4342
DrugBankDBDB17602
SMILES
CCN(CC)CCNC(=O)C1=CC=C(C=C1)NC(=O)C
Proprietà chimico-fisiche
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua0.7
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeuticaantiaritmico
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)DL50 intraperitoneale (topo) = 380 mg/kg
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
irritante
Frasi HH315, H319, H353
Consigli PP261, P264, P264+P265, P271, P280, P302+P352, P304+P340, P305+P351+P338, P319, P321, P332+P317, P337+P317, P362+P364, P403+P233, P405, and P501
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L'acecainide è un composto chimico di formula C 15 H 23 N 3 O 2 {\displaystyle {\ce {C15H23N3O2}}} che in condizioni normali si presenta come una polvere.[1]

Storia

La scoperta dell'acecainide corrisponde con la scoperta della procainamide negli anni '30.[2]

Struttura e caratteristiche fisiche

L'acecainide è la forma acetilata della procainamide e viene classificata come benzammide e come acetammide.[1] Il composto presenta le seguenti caratteristiche:[1][3]

  • due donatori di legami a idrogeno
  • tre accettori di legami a idrogeno
  • sette legami rotanti
  • massa monoisotopica = 277.17902698 g/mol
  • superficie polare = 61,4 Ų
  • 20 atomi pesanti
  • sezione trasversale d'urto = 169.16 Ų [M+H]+

Reattività e caratteristiche chimiche

Sono disponibili diversi spettri per l'acecainide:[1]

  • spettro 1H NMR: tre picchi ravvicinati tra 1 e 1,05 ppm
  • spettro C13 NMR: un picco intorno ai 12 ppm
  • spettro GC-MS: 71 picchi, i principali a 86, 99 e 30
  • spettro MS-MS: 5 picchi, i principali a 205, 204 e 206
  • spettro FTIR: singolo picco tra 2.830 e 3.000 cm-1
  • spettro ATR-IR: tre picchi principali tra i 1.620 e i 1.480 cm-1
  • spettro Raman: picco principale intorno ai 1.600 cm-1 e picco secondario intorno ai 1.650 cm-1

Sintesi

Il composto si ottiene per condensazione dell'acido 4-acetamidobenzoico con la 2-(dietilamino)etilammina ovvero attraverso la seguente reazione di acetilazione:[1]

Nacetyltransferase2
Nacetyltransferase2

Biochimica

Si tratta del principale metabolita della procainamide.[1]

Farmacologia e tossicologia

L'acecainide è somministrata per via orale in dosi di 2-6 g al giorno.

Farmacocinetica

L'acecainide è ben assorbita dopo somministrazione orale (80%).[4] L'emivita plasmatica è di 6-9 ore. Si lega poco alle proteine plasmatiche (10%). Il farmaco, in gran parte immodificato, è eliminato per via renale (50-89%). Una piccola frazione è deacetilata a procainamide.[1] L'acecainide viene metabolizzata nel fegato dalla n-acetiltransferasi.[5] Il volume di distribuzione è di circa 1,5 l/kg. La clearance plasmatica è di circa 3 ml/min/kg.[1]

Farmacodinamica

Può avere effetto sulla fase di polarizzazione-ripolarizzazione del potenziale d'azione, sull'eccitabilità o resistenza, sulla conduzione degli impulsi o la responsività della membrana all'interno delle fibre cardiache.[1]

Effetti del composto ed usi clinici

L'acecainide blocca i canali del potassio desensibilizzando la cellula nei confronti degli impulsi elettrici.[6]

Rispetto alla procainamide possiede attività antiaritmica di maggior durata ma minore potenza. Viene utilizzato come farmaco di riferimento nei test clinici per aritmie cardiache soprattutto ventricolari.[1]

Controindicazioni ed effetti collaterali

Gli effetti collaterali della somministrazione comprendono manifestazioni di lupus eritematoso indotto da farmaci che compaiono dopo un trattamento più lungo rispetto al tempo che impiega la procainamide per dare questo effetto indesiderato, peraltro non raro.

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j (EN) PubChem, Acecainide, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 15 giugno 2024.
  2. ^ (EN) A Hollman, Procaine and procainamide, in Heart, vol. 67, n. 2, 1º febbraio 1992, pp. 143–143, DOI:10.1136/hrt.67.2.143. URL consultato il 15 giugno 2024.
  3. ^ (EN) Dylan H. Ross, Ryan P. Seguin e Allison M. Krinsky, High-Throughput Measurement and Machine Learning-Based Prediction of Collision Cross Sections for Drugs and Drug Metabolites, in Journal of the American Society for Mass Spectrometry, vol. 33, n. 6, 1º giugno 2022, pp. 1061–1072, DOI:10.1021/jasms.2c00111. URL consultato il 15 giugno 2024.
  4. ^ (EN) Stuart J. Connolly e Robert E. Kates, Clinical Pharmacokinetics of N-acetylprocainamide:, in Clinical Pharmacokinetics, vol. 7, n. 3, 1982, pp. 206–220, DOI:10.2165/00003088-198207030-00002. URL consultato il 15 giugno 2024.
  5. ^ (EN) Eric S. Nylen, Andrew I. Cohen e Marc H. Wish, Reduced acetylation of procainamide by para-aminobenzoic acid, in Journal of the American College of Cardiology, vol. 7, n. 1, 1986-01, pp. 185–187, DOI:10.1016/S0735-1097(86)80280-7. URL consultato il 15 giugno 2024.
  6. ^ Richard E. Klabunde, Cardiovascular physiology concepts, 2nd ed, Lippincott Williams & Wilkins/Wolters Kluwer, 2012, ISBN 978-1-4511-1384-6, OCLC 712765593. URL consultato il 15 giugno 2024.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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